Attacchi di Panico nel Cane: 6 sintomi per riconoscerli

Chiunque abbia sperimentato gli attacchi di panico sa quanto possano essere terribili. Nonostante le differenze tra persone e cani, l’esperienza della paura e dell’ansia, che porta a comportamenti di paura o di panico, è un tratto comune a entrambi.

Anche se i cani probabilmente non esperiscono attacchi di panico nello stesso modo degli esseri umani, paura, stress e ansia elevata possono scatenare in loro comportamenti molto simili e altrettanto angoscianti. È cruciale che i proprietari siano capaci di riconoscere questi segnali nei loro amici a quattro zampe, comprendere le possibili cause scatenanti e imparare a gestirle.

Per chi possiede un cane, è essenziale che questo viva una vita felice e sana. Riconoscere i comportamenti nocivi, idealmente prima che si manifestino, è fondamentale per aiutare i cani a superare sfide come ansia o situazioni opprimenti. Continuate a leggere per approfondire la conoscenza sui comportamenti di estrema timorosità nei cani e su come agire se il vostro amico a quattro zampe li mostra.

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I cani soffrono d’ansia?

Sia gli esseri umani che gli animali domestici possono soffrire di disturbi come ansia, attacchi di panico, disturbo da stress post-traumatico, fobie, o altri problemi di salute mentale. La sfida con gli animali, tuttavia, è che non hanno la capacità di esprimere verbalmente i loro sentimenti e paure.

Nonostante questa limitazione, gli animali, e in particolare i cani, sono comunicatori eccezionali in altri modi. Anche se non possono parlare, i cani comunicano efficacemente attraverso il loro linguaggio del corpo, i comportamenti e i segnali vocali. Diventando osservatori attenti del proprio cane, è possibile imparare molto su come si sentono e su ciò che potrebbe causare loro disagio o paura.

Essere in sintonia con questi segnali non verbali è fondamentale per comprendere e supportare il benessere emotivo del proprio animale domestico.

Che cosa causa gli attacchi di panico nei cani?

Gli attacchi di panico nei cani sono generalmente il risultato di una paura intensa, e le loro cause possono essere molteplici e complesse. Spesso, questi attacchi sono legati a emozioni eccessivamente forti, fattori fisici scatenanti, ricordi traumatici o specifiche situazioni. Possono anche derivare da una scarsa socializzazione, da abitudini negative, o da una combinazione di circostanze che causano uno stato di eccitazione costante e insostenibile stress per il cane.

Se lo stress non viene gestito adeguatamente, può cronicizzarsi, portando il cane a sperimentare attacchi di panico ogni volta che si trova in una situazione percepita come opprimente. Ad esempio, un cane che teme le visite veterinarie potrebbe iniziare ad associare il viaggio in auto con queste visite, sviluppando comportamenti estremamente stressanti non appena vede l’auto, fino a sviluppare una più generale agorafobia.

Gli attacchi di panico nei cani sono quasi sempre innescati da paure, in particolare quelle che il cane non può evitare o da cui non può fuggire. Queste includono fobie del rumore, problemi comportamentali legati alla separazione, dolore o aspettativa di dolore, e la paura (innata o acquisita) di specifiche situazioni, luoghi o persone.

Sintomi dell’attacco di panico nel cane

I sintomi di un attacco di panico in un cane possono variare, poiché i cani comunicano la loro paura attraverso il linguaggio del corpo e i comportamenti. È fondamentale che i proprietari siano in grado di riconoscere questi segnali. Ecco alcuni dei sintomi più comuni:

  • Ansimare (non correlato all’attività fisica o al calore)
  • Tremare
  • Leccarsi le labbra e sbadigliare
  • Vocalizzi come abbaiare o guaire
  • Aggressività insolita o inaspettata
  • Sbavare
  • Tentativi di fuggire dalla situazione stressante, come grattare freneticamente le porte
  • Immobilizzarsi
  • Fermarsi (in caso di estrema paura, un cane può bloccarsi e sembrare calmo)
  • Cercare il conforto del padrone
  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Nascondersi
  • Scavare in luoghi insoliti all’interno della casa
  • Vomitare
  • Avere attacchi di diarrea

Questi sintomi possono durare da minuti a ore, a seconda della causa. Anche se i sintomi di un evento pauroso possono essere passeggeri, come la paura dei fuochi d’artificio, possono comunque avere effetti a lungo termine. Ad esempio, in caso di gravi fobie da rumore, i neurotrasmettitori del cervello possono impiegare giorni per tornare alla normalità, e la paura può intensificarsi ad ogni esposizione ripetuta.

Cinque modi per intervenire durante l’attacco di panico del tuo cane

Gli attacchi di panico nei cani possono essere impegnativi, ma ci sono modi efficaci per aiutare il vostro amico a quattro zampe a superare questi momenti difficili.

  1. Mantenete la calma e la positività: È fondamentale rimanere calmi e positivi. I cani sono molto sensibili al vostro stato d’animo, quindi mostrare ansia o preoccupazione può influenzarli negativamente.
  2. Mostrategli affetto: Essere presenti e offrire conforto è cruciale. Sedetevi accanto a lui in un luogo tranquillo, offrendo sostegno con la vostra presenza o con contatto fisico, a seconda delle sue preferenze.
  3. Distraetelo: Fornite stimoli fisici e mentali attraverso giochi, passeggiate, sessioni di addestramento basate su ricompense o giocattoli puzzle. Tuttavia, ricordate che un cane estremamente spaventato potrebbe non essere in grado di mangiare o giocare.
  4. Fategli ascoltare la musica: La musica, in particolare reggae e soft rock, può avere un effetto calmante sui cani. Scoprite quale genere musicale preferisce il vostro cane e usatelo per alleviare la sua ansia.
  5. Provate gli integratori calmanti: Gli integratori calmanti possono essere utili, specialmente per attacchi di panico lievi. Consultate il vostro veterinario per consigli sugli integratori più adatti.

È essenziale riconoscere le situazioni che causano disagio al cane e cercare di evitarle o minimizzarne l’impatto.

Se il cane soffre frequentemente di attacchi di panico, è consigliabile consultare un veterinario per escludere problemi clinici sottostanti e considerare di rivolgersi a un comportamentalista qualificato per sviluppare un piano di modifica del comportamento.

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